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Sanità

Un errore di diagnosi, una trattamento medico sbagliato, un intervento chirurgico mal eseguito. Sono molti i casi in cui si può parlare di malasanità o di errore medico e spesso queste situazioni, determinate dall’imperizia del professionista o dall’inadeguatezza della struttura che ha in cura il paziente, possono provocare all’ammalato lesioni e danni gravi e permanenti e, nelle situazioni più estreme, anche la morte.

 

I dati

Una recente indagine eseguita da una commissione d’inchiesta parlamentare ha rivelato che nel periodo tra aprile 2009 e dicembre 2012 in Italia si sono registrati globalmente ben 570 casi di malasanità, il 70 per cento dei quali ha avuto come esito il decesso del paziente. Di questi ultimi, il 67,3 per cento, sarebbe riconducibile ad un errore umano, anche se nella stragrande maggioranza dei casi l’effettiva colpevolezza del medico non è stata dimostrata. Anche nel Veneto, che pure rientra fra le Regioni virtuose, in questo lasso di tempo sono stati segnalati 29 errori sanitari, di cui 16 hanno portato alla morte del paziente.

 

I diritti del malato

Le persone che ritengono di essere state vittime di un errore medico e che, a seguito di questo, hanno riportato delle lesioni, ma anche i familiari dei pazienti deceduti per negligenza, imprudenza ed imperizia del personale sanitario, hanno il diritto di chiedere un risarcimento.

 

Come fare?

La prescrizione per la richiesta di indennizzo nei casi di malasanità è fissata a dieci anni. La vittima – o chi per essa – deve però dimostrare, con prove certe, la correlazione tra il danno subito e l’azione del medico. L’iter burocratico è sempre molto lungo e complicato e per questo è consigliabile rivolgersi a dei professionisti. L’agenzia Infortunistica Stradale Li.co. di Cittadella può aiutarvi, mettendo a vostra disposizione anche un avvocato interno e seguendo quindi tutto il procedimento sia nelle fasi stragiudiziali sia in quelle giudiziarie.